Nel comune di Lentate le Scuole di Disegno sono state certamente una delle più importanti istituzioni culturali. Della loro attività conserviamo purtroppo un limitato patrimonio di disegni, modelli, gessi. Recuperarne la memoria consentirebbe di riscrivere almeno in parte la storia della didattica artistica a Lentate, una storia comune a tante altre esperienze italiane di scuole operaie ma che, sfortunatamente, qui più che altrove, rischia di essere dimenticata.
Le Scuole di Disegno vantano origini non sempre conosciute. Bisogna risalire nel tempo per rintracciare nelle “scuole di ornato” e in quelle di “arti e mestieri” i primi motivi ispiratori legati all’esigenza di formare operai e tecnici locali. Le Scuole, fino alla fine degli anni Sessanta, hanno permesso di ottenere una formazione destinata ad agevolare l’inserimento nel mondo del lavoro. In un sistema che le vedeva affiancate all’azienda nel formare i ragazzi, alle scuole spettava il compito di trasmettere il sapere e i contenuti più propriamente teorici, realizzando fin da allora tra i due mondi una reale integrazione.
Ogni Scuola seguiva un proprio percorso didattico, condividendo peraltro l’obiettivo di garantire una base di cultura generale e le nozioni teoriche considerate necessarie per esercitare un mestiere. Il metodo era quanto di più pragmatico si possa immaginare, perché sapeva coniugare alla riflessione teorica e allo studio la concretezza delle esperienze di lavoro.
Questo vasto e significativo capitolo della storia dell'istruzione professionale vale dunque la pena di essere riscoperto e portato alla luce, ricostruito nei singoli episodi ed idealmente ricomposto, per assegnare alle Scuole di Disegno il ruolo che meritano. Queste istituzioni hanno formato, infatti, lungo più generazioni, migliaia di operai, di tecnici, di artigiani, di imprenditori: decoratori, muratori, capomastri, falegnami, intagliatori ed ebanisti, fabbri ed incisori, e tante altre figure professionali.
Nell’occasione dell’85° Anniversario di Fondazione della Scuola di Disegno di Copreno, l’Associazione “Copreno in Movimento” ha organizzato questa mostra ricercando il (poco) materiale rimasto fra le persone che hanno partecipato alla vita della Scuola coprenese e contando sul contributo delle “sorelle” Scuole di Camnago e di Birago a cui va il nostro ringraziamento.
Le emozioni del collezionista
Il collezionismo è un hobby, cioè una attività praticata nel tempo libero, che consiste nella raccolta di oggetti di una particolare categoria.
Accanto alle “tradizionali” collezioni (francobolli, numismatica) da qualche tempo se ne sono affiancate di altre tipi non sempre “convenzionali”. Questo tipo di raccolte viene spesso classificato come collezionismo "minore". La definizione di "collezionismo minore" comporta alcuni rischi impliciti nella definizione. Chi può definire quale tipo di collezione possa essere classificata tra le "minori"? Se l'unità di misura è il valore venale degli oggetti, non potremmo definire "minore" la collezione di gadget o pupazzetti vari, in quanto alcuni di essi hanno raggiunto quotazioni stratosferiche. Dal punto di vista degli elementi tipici, qualsiasi oggetto presenta caratteristiche "importanti": artistiche, storiche, antropologiche. Il voler classificare alcune "passioni" come minori comporta il rischio di stabilire i criteri di determinazione.
Per collezionare infatti occorrono pazienza, dedizione e passione. La passione per il collezionismo in genere e per una collezione in particolare nasce principalmente dalla curiosità, dal gusto e dalle sensazioni che un determinato oggetto può trasmetterci.
Persone di ogni età si ritrovano a scambiarsi oggetti che per loro assumono un valore molto importante. In alcuni casi le collezioni hanno solo un valore affettivo, in altri hanno anche un grande valore economico.
A tutti i collezionisti è comune quell'ingenuo senso della "meraviglia", quell'entusiasmo infantile della scoperta. Pretesto per evadere, per possedere, per esprimersi, per compensare, per comunicare, condividere, distrarsi, istruire o istruirsi, per essere se stessi in un mondo e in un modo assolutamente segreti, una collezione è spesso rivelatrice della personalità del collezionista. Collezionare è sfidare il tempo, è ridare vita alle passioni umane, ai momenti artistici, sociali e storici che hanno concepito e prodotto in un lasso di tempo limitato un determinato oggetto.